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Molti pazienti affetti da BPE vanno incontro a disturbi delle basse vie urinarie (LUTS) con l’avanzare dell’età. Questi tipi di disturbi possono avere un impatto diverso sulla qualità di vita del paziente che va preso in considerazione prima di intraprendere o proporre qualsiasi tipo di trattamento. Per alcuni, ad esempio, la nicturia, ovvero la necessità di alzarsi durante la notte per urinare, può risultare come un problema estremamente inficiante la qualità di vita, mentre per altri può non rappresentare alcun problema.

La qualità di vita è determinata sia dalla salute fisica che da quella psicologica. È importante non solo sentirsi in salute, ma anche sentirsi liberi dalla pressione psicologica di convivere con la BPE. Ci sono diverse strategie e opportunità terapeutiche a disposizione per mantenere i sintomi sotto controllo, pertanto i LUTS non dovrebbero compromettere la vita di relazione del paziente impedendogli di condurre una vita felice in ogni suo aspetto.

Effetti sulla vita di relazione del paziente

I disturbi delle basse vie urinarie associati a BPE, come urgenza o frequenza minzionale possono avere un forte impatto negativo sulla vita di relazione del paziente, tanto da portarlo ad evitare ogni tipo di attività di relazione per paura di trovarsi in situazioni dove non vi siano servizi igienici nelle vicinanze.

La mancanza di un sonno continuo e prolungato dovuto alla necessità di urinare di notte, può ridurre il livello di energia e rendere più difficile l’attività quotidiana.

Evitare le attività di relazione può sembrare il modo più semplice per affrontare il problema, ma può condurre all’isolamento, impedendo di godersi appieno la vita sociale. Il paziente dovrà chiedere un consiglio professionale al proprio urologo, il quale potrà aiutarlo a gestire i sintomi.

Relazioni sentimentali e sessualità

I sintomi causati dal BPE possono avere un effetto negativo sulle proprie relazioni sentimentali e sulla vita sessuale. Può risultare difficile sentirsi attraenti e in armonia con sé stessi o essere intimi con il proprio partner quando non si ha il pieno controllo del proprio corpo. Episodi di incontinenza o urgenza possono essere imbarazzanti e ridurre l’autostima. Gli effetti collaterali del trattamento farmacologico per la BPE come mancanza di desiderio sessuale o disfunzione erettile possono, inoltre, gravare questi disturbi.

Tali cambiamenti possono essere molto difficili da affrontare perché, per la maggior parte dei pazienti, la sessualità rimane un fattore importante per tutta la vita. Alcuni potrebbero persino negare questa condizione o soffrire di depressione. Questo è il motivo per cui l’effetto della BPE sulla qualità della vita sessuale non dovrebbe essere sottovalutato.

Vivere con la BPE non rappresenta una sfida solo per il paziente ma anche per il suo partner. Ciò potrebbe avere ripercussioni sia sull’intimità sia sulle normali interazioni giornaliere nella società.

Il paziente potrebbe non sentirsi a suo agio nel parlare con l’urologo in merito alla sua vita sessuale, ma ciò rappresenta la via più efficace per gestire le proprie preoccupazioni. Con l’aiuto del partner e dell’urologo, sarà in grado di comprendere cos’è importante nella sua vita sessuale e scegliere il trattamento migliore. Esistono molti modi per alleviare i sintomi e migliorare la vita sessuale del paziente, che semplificheranno la convivenza con la IPB.

Cercare aiuto

I disturbi delle basse vie urinarie (LUTS), specialmente se di grado moderato/severo, interessano una sfera emozionale molto intima e privata. Molti uomini scelgono di non parlarne con nessuno o di non recarsi dal loro medico perché:

  • Hanno paura di avere una malattia incurabile
  • Sono preoccupati per una diagnosi errata
  • Non possono consultare un medico facilmente
  • Hanno avuto un’esperienza negativa in ospedale
  • Hanno amici o parenti che hanno riscontrato un’esperienza negativa, sottoponendosi ad un trattamento per la medesima condizione
  • Non sono a conoscenza di tutti i possibili trattamenti
  • Hanno problemi finanziari
  • Si sentono isolati a causa della loro età o condizione

Queste motivazioni non dovrebbero impedire la ricerca di aiuto e di miglioramento della qualità di vita. Il paziente non deve permettere che la sua condizione clinica gestisca la sua vita.

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