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L’impianto di sling di fascia muscolare autologa è un intervento chirurgico per le donne che soffrono di incontinenza da sforzo e che non possono essere sottoposte ad impianto di sling mediouretrale sintetica.

Esattamente come una fascia mediouretrale sintetica, la fascia autologa è posizionata sotto l’uretra (Fig. 1°). Essa supporta i muscoli del pavimento pelvico ed aiuta l’uretra a contenere l’aumento di pressione addominale trasmessa alla vescica.

La fascia è posizionata a metà dell’uretra o vicino alla vescica, senza l’utilizzo di materiale sintetico. Essa viene ricavata da un tipo di tessuto connettitivo, chiamato appunto fascia, prelevato dal basso ventre o dalla coscia della paziente con una piccola incisione.

La fascia autologa muscolare e le sling sintetiche danno risultati simili. La fascia autologa ha maggior rischio di complicanze, tra cui la difficoltà di svuotare la vescica.

Quando prendere in considerazione la fascia autologa muscolare

La fascia autologa è un’ottima alternativa se la sling non può essere utilizzata, o se si vuole evitare l’uso di materiali sintetici. È anche un’opzione alternativa qualora un precedente intervento non abbia avuto un buon risultato.

Come prepararsi alla procedura

Prima dell’operazione, l’urologo potrebbe richiedere alla paziente l’esame delle urine per verificare che non ci siano infezioni in atto.

In caso d’infezione, il medico prescriverà degli antibiotici prima, durante e dopo l’operazione.

I dettagli della procedura, e per la preparazione ad essa, verranno forniti in anticipo dal chirurgo. Prima dell’intervento, precisamente a 6 ore da esso, per prepararsi all’anestesia è fatto divieto di mangiare, bere e fumare. Qualora si stesse assumendo un qualsiasi farmaco su prescrizione, bisogna discuterne con il proprio medico. Potrebbe essere necessario di interromperne l’assunzione anche diversi giorni prima dell’intervento. La cura farmacologica potrà essere ripresa a discrezione del medico.

La procedura

Come viene impiantata una fascia autologa muscolare

Generalmente, l’intervento viene effettuato in anestesia totale o, in alcuni casi, spinale per bloccare il dolore dato dagli impulsi nervosi.

Passaggi:

  • La vescica viene svuotata. Il chirurgo inserirà un catetere per assicurarsi che la vescica sia completamente vuota durante l’intervento.
  • Vengono prelevati i tessuti connettitivi mediante un’incisione chiururgica, generalmente orizzontale, sulla parte inferiore del ventre. Una striscia di fascia muscolare viene prelevata dal muscolo rettale. Essa è lunga mediamente poco meno di 8 cm e larga da 1,5 a 2 cm. Successivamente la fascia verrà chiusa.
  • La fascia viene posizionata. Il chirurgo incide i muscoli delle pareti vaginali. La fascia muscolare viene posizionata sotto l’uretra e vicino alla vescica. Le estremità della fascia vengono prelevate dalla parte inferiore del ventre grazie ad uno strumento speciale e vengono aggiunte poco sopra l’osso pubico (trattamento retropubico). La fascia viene sigillata utilizzando dei punti di sutura.
  • Analisi dell’interno della vescica (cistoscopia). Il chirurgo controllerà la vescica attraverso l’uretra utilizzando una telecamera molto piccola per controllare la ferita fino alla vescica.

Dopo l’intervento

Quanto tempo bisogna attendere prima di ritornare alle proprie abitudini

Generalmente si può lasciare l’ospedale due o tre giorni dopo l’inserimento di una fascia autologa. Nel caso in cui ci fossero difficoltà nella minzione o residui nell’urina, il periodo di degenza potrebbe allungarsi. La permanenza raccomandata in ospedale varia da paese a paese.

Dopo l’intervento, il fisico potrebbe aver bisogno di tempo per un pieno recupero. Potrebbero essere necessarie 6 settimane affinché la ferita guarisca completamente. Durante questo periodo di tempo, il paziente potrebbe avvertire dolore nell’aera pelvica o durante la minzione. In tal caso, l’urologo potrebbe prescrivere una terapia per alleviare i sintomi.

Consigli a 4-6 settimane dall’intervento:

  • Bere 1-2 litri d’acqua ogni giorno
  • Non sollevare pesi più pesanti di 5 kg
  • Non fare alcuno sforzo fisico
  • Preferire la doccia al bagno
  • Evitare bagni termali o entrare in saune
  • Adeguare il piano alimentare per prevenire la costipazione
  • Evitare penetramenti vaginali

E’ necessario tornare dall’urologo o in ospedale in caso di:

  • Febbre
  • Difficoltà ad urinare da soli
  • Perdite di sangue o dolore
  • Perdita ematica, di fluido trasparente o dolore nelle ferite
  • In caso di dolore alla ferita
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