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Classificazione

I tumori della vescica sono classificati per stadio del tumore, sottotipo e per grado di aggressività delle cellule tumorali. La stadiazione è un modo standard per descrivere l’estensione della diffusione di un cancro. Il tipo di trattamento che il paziente riceve dipenderà da questi elementi.

Stadio e sottotipo

Lo stadio del tumore si basa sulla possibilità o meno che il cancro abbia invaso le pareti vescicali (Fig.1). Questa informazione è essenziale per determinare vari trattamenti addizionali ed il profilo di rischio (il rischio che la malattia si ripresenti o vada a peggiorare).

Gli stadi Ta, T1 e CIS indicano un cancro alla vescica non muscolo invasivo (Fig.1):

  • I tumori di tipo Ta sono circoscritti al rivestimento della vescica (indicata come “mucosa”)
  • Tumori di tipo T1 hanno invaso i tessuti adiacenti sotto il rivestimento della vescica, ma non si sono ancora sviluppati nel muscolo della parete vescicale
  • I tumori CIS assomigliano ad un tappeto tumorale, circoscritto nel rivestimento della vescica (“mucosa”)

Gli stadi T2, T3 e T4 indicano un cancro di tipo muscolo invasivo, e presentano tumori già sviluppati, oltre la mucosa, nella vescica (Fig. 1). Esami diagnostici di cattura delle immagini dell’addome e del torace vengono spesso utilizzati per individuare la diffusione del tumore, oltre la vescica, per classificare il processo di stadiazione de cancro.

Fig.1: Stadio tumorale (T) e sottotipi.
Fig.1: Stadio tumorale (T) e sottotipi.

Imaging per la stadiazione del cancro invasivo

La TAC (TC) e la Risonanza Magnetica (RM) sono tecniche impiegate per la stadiazione del cancro. L’uso combinato della tomografia a emissione di positroni (scansione PET; impiego di traccianti radioattivi) e della TAC, sta aumentando considerevolmente in molti centri Europei, al fine di migliorare il rilevamento della diffusione del cancro alla vescica, a linfonodi o altri organi.

L’imaging è usato per la stadiazione del cancro e per determinare sia la prognosi, sia le informazioni necessarie alla scelta del trattamento. Tale procedimento dovrà, perciò, essere accurato, per assicurare una selezione di cure adeguate.

Nella stadiazione del cancro alla vescica muscolo invasivo, l’imaging determina:

  • Quanto distante il tumore sia cresciuto nella parete vescicale (invasione tumorale locale)
  • Se il cancro si sia diffuso nei linfonodi
  • Se si sia diffuso nel tratto urinario superiore o ad altri organi distanti

Classificazione

Durante l’esame dei tessuti al microscopio (analisi istologiche), il patologo classificherà i tumori, considerando il loro potenziale di crescita (aggressività). Quelli che presentano un tasso elevato, sono più aggressivi, ed il tessuto appare considerevolmente alterato. I tumori di basso grado sono meno aggressivi, ed anche il tessuto risulta meno alterato.

Stratificazione del rischio nel tumore alla vescica non muscolo-invasivo

La stratificazione del rischio nei tumori non muscolo invasivi, viene usata per fornire alcune raccomandazioni, ai fini di un trattamento più specifico, basandosi sullo stadio, sul grado e su altri fattori legati al tumore, e sulla tabella dei fattori di rischio di ogni singolo paziente.

Il paziente verrà assegnato ad uno di tre gruppi (basso, intermedio o altro rischio) in base al rischio di progressione e recidiva. Tale stratificazione è utilizzata per indicare le diverse terapie che possono essere prese in considerazione ed i controlli a cui sottoporsi.

  • Basso rischio: i pazienti che hanno un unico piccolo tumore (< 3 cm) di tipo Ta (Fig. 1) non destinato a crescere (basso grado). I pazienti a basso rischio non presentano CIS, che invece presenta un’alta probabilità di diffondersi nei tessuti più profondi della vescica, con probabile diffusione nei linfonodi o altri organi.
  • Rischio intermedio: i pazienti con tumori che si collocano tra l’alto ed il basso rischio, sono considerati a medio rischio di sviluppo e recidiva.
  • Alto rischio: i pazienti sono ad alto rischio se presentano un tumore di stadio CIS o T1 oppure aggressivo (alto grado). Vengono considerati ad alto rischio anche pazienti che abbiano una recidiva di tumore di tipo Ta e laddove ve ne siano numerosi, di una grandezza considerevole (> 3 cm)
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