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L’impianto dello sfintere urinario artificiale, o AUS, è una cura piuttosto comune nel trattamento dell’incontinenza da stress, moderata o grave. Con l’aiuto di una pompa controllata manualmente, l’AUS permette il controllo della vescica comprimendo e rilassando una cuffia intorno l’uretra. L’obiettivo dell’AUS è quello di ridurre la perdita d’urina durante alcune normali attività come starnutire, correre o alzare dei pesi.

Quando considerare l’AUS

L’AUS è raccomandato in casi gravi di incontinenza, o qualora il posizionamento dello sfintere non sia stato in grado di curare o migliorare la condizione del paziente. L’AUS ha effetti a lungo termine e migliora la qualità di vita.

Il paziente è in grado di controllare manualmente la pompa. Prima che l’intervento venga programmato, lo specialista o il personale sanitario, illustrerà il funzionamento dell’impianto in modo che sia facile da gestire in modo autonomo.

Inoltre, il medico prescriverà alcuni esami per assicurarsi che non vi siano particolari controindicazioni. Sarà necessario sottoporsi, in ogni caso, ad una cistoscopia e a un pad test.

La procedura

Normalmente, per procedere all’impiantamento, basta un’ anestesia spinale, ma in alcuni casi, è raccomandata l’anestesia totale. Inizialmente il chirurgo inserirà un catetere per assicurarsi il totale svuotamento della vescica durante la procedura.

Verrà quindi effettuata un’incisione nel peritoneo per posizionare la cuffia intorno all’uretra. Utilizzando una seconda incisione nel basso addome, l’urologo inserirà un serbatoio. Infine, verrà posizionata la pompa nello scroto e collegata agli altri due elementi del dispositivo. La pompa rimarrà aperta fino a quando l’urologo non l’attiverà nelle settimane successive.

Come prepararsi alla procedura

Prima dell’intervento l’urologo richiederà un campione di urina per escludere eventuali infezioni nel tratto urinario. In presenza di un’infezione, sarà necessaria una cura antibiotica prima, durante e dopo l’intervento.

Lo specialista fornirà al paziente le giuste indicazioni su come prepararsi alla procedura. Qualora fosse necessaria un’anestesia totale, il paziente non potrà bere, mangiare e fumare, 6 ore prima dell’intervento.

Qualora si stesse assumendo un qualsiasi farmaco su prescrizione, bisogna discuterne con il proprio medico. Potrebbe essere necessario interromperne l’assunzione anche diversi giorni prima dell’intervento.

Dopo la procedura

Quanto tempo è necessario per riprendere l’attività quotidiana

Generalmente il catetere verrà rimosso il giorno dopo l’intervento ed il paziente verrà monitorato dopo la procedura. L’urologo potrebbe prescrivere degli antibiotici per prevenire le infezioni. Il paziente potrà essere dimesso qualora fosse in grado di urinare autonomamente e in assenza di residui di urina nella vescica. La durata della degenza varia nei diversi Paesi.

Dopo le dimissioni dall’ospedale, il corpo ha bisogno di tempo per recuperare completamente le forze. Proprio per questa ragione, l’AUS non verrà attivato fino a quando il tratto urinario inferiore non sarà completamente guarito. Ciò significa che il paziente continuerà ad avere delle perdite di urina nelle settimane successive al trattamento o potrebbe lamentare dei dolori nella zona pelvica o durante la minzione. L’urologo potrà, in questo caso, prescrivere dei farmaci per limitare i sintomi.

Il controllo medico dovrà essere pianificato dopo 4-6 settimane dall’intervento.

Durante il periodo di convalescenza il paziente deve:

  • Bere 1-2 litri di liquidi ogni giorno, specialmente acqua
  • Non sollevare pesi maggiori ai 5 kilogrammi
  • Evitare esercizi fisici pesanti
  • Favorire la doccia piuttosto che il bagno
  • Evitare le terme e sauna
  • Adattare la propria dieta alimentare per evitare costipazioni
  • Astenersi dall’attività sessuale
  • Evitare di andare in bicicletta o a cavallo o motocicletta

Dopo l’impianto AUS, il paziente avrà bisogno di un supporto specifico per la seduta per evitare che la pompa si attivi accidentalmente.

E’ necessario tornare dall’urologo o in ospedale in caso di:

  • Febbre
  • Difficoltà ad urinare da soli
  • Perdite di sangue o dolore
  • Perdita ematica, di fluido trasparente o dolore nelle ferite
  • In presenza di vertigini, dolore o arrossamento dello scroto

Vantaggi

Svantaggi

  • Basso rischio di danno all’uretra, al retto, alla vescica durante l’intervento
  • Basso rischio di danno all’intestino o di versamento di sangue nell’area pelvica
  • Basso rischio di temporanea ritenzione delle urine dopo l’intervento
  • Basso rischio di stimolo improvviso ad urinare
  • Basso rischio di incontinenza urinaria
  • Rischio di ecchimosi o emorragie nell’addome
  • Rischio di infezioni nel tratto urinario
  • Rischio di infezioni per il dispositivo
  • Rischio di erosione dell’AUS nell’uretra
  • Rischio di mancato funzionamento del dispositivo
  • E’ più invasivo rispetto allo sling
  • Richiede abilità per mettere in funzione il dispositivo e per controllare manualmente la pompa
  • Il paziente rimarrà incontinente finchè il dispositivo non verrà attivato 4-6 settimane dopo l’intervento chirurgico
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