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Fattori prognostici e decisioni terapeutiche

Se il cancro alla vescica si è diffuso ad un altro organo (Fig.1), il trattamento avrà raramente intento curativo.
I vari trattamenti si limitano al controllo della diffusione della malattia (metastasi) e a ridurne i sintomi.

Fig.1: malattia metastatica.
Fig.1: malattia metastatica.

Opzioni di trattamento per la malattia metastatica

Chemioterapia

Nel 90-95% dei casi di cancro alla vescica, il carcinoma vescicale è di tipo uroteliale. La chemioterapia, basata su sostanze contenenti platino, rappresenta il trattamento più efficace contro questo tipo di tumore

Le combinazioni di terapie come MVAC (che usa farmaci come il metotrexato, la vinblastina, adriamycina [doxorubicina], e cisplatino) o come la Gemcitabina ed il cisplatino sono quelle prescritte più frequentemente.
Questi trattamenti hanno lo scopo di migliorare la qualità della vita e contrastare il tumore, ma presentano effetti collaterali a cui bisogna prestare particolare attenzione. Fattori esterni quali scarsa capacità di svolgere attività quotidiane (basso performance status), altre patologie o funzione ridotta dei reni potrebbero portare ad interruzione del trattamento chemioterapico.

In caso di riduzione della funzionalità renale, qualora non sia possibile assumere cisplatino, si può optare per combinazioni di gemcitabina e carboplatino o M-CAVI (che prevede l’uso dei farmaci metotrexato, carboplatino e vinblastina) opzioni leggermente meno efficaci per il trattamento del cancro alla vescica.

Se la malattia dovesse ripresentarsi o evolversi mentre si viene sottoposti a queste terapie, si potrà cambiare trattamento. La scelta dei nuvi farmaci dipenderà molto dall’oncologo curante, in quanto ad oggi non sono stati elaborati dei protocolli da seguire.

Operazioni chirurgiche supplementari per rimuovere metastasi o masse tumorali ricorrenti, vengono effettuate solo per alleviare il dolore o ridurre l’ostruzione, ma non porterà alla guarigione della malattia. Inoltre, è possibile usare la radioterapia per curare sintomi come dolore ed emorragie ricorrenti (ematuria).

Alcuni tipi di chemioterapia sono alquanto invasivi e potrebbero presentare diversi effetti collaterali, che possono essere molto severi, soprattutto in pazienti più fragili.. I pazienti più anziani potrebbero trovare giovamento con trattamenti chemioterapici meno intensi.

Trattamento delle metastasi ossee

Se il cancro alla vescica si diffonde fino alle ossa, possono verificarsi delle complicanze scheletriche, come indebolimento osseo o fratture patologiche, ossia non causata da grossi traumi ma da piccoli incidenti o dalle attività quotidiane.

Tale situazione potrebbe causare dolore e portare ad effetti negativi sul tenore di vita del paziente. Il dottore potrebbe suggerirle una radioterapia o un trattamento a base di farmaci per aiutare a rafforzare le ossa e tenere sotto controllo il dolore.

Clinical trials (studi clinici sperimentali)

Alcuni pazienti a cui venga diagnosticato il cancro metastatico alla vescica o in caso di recidiva, quando la chemioterapia sia risultata inefficace, potrebbero essere sottoposti a trattamenti avanzati e sperimentali nell’ambito di studi clinici (clinical trials).

Un numero limitato ma crescente di studi sperimentali, vengono condotti al momento anche su pazienti che non siano mai stati sottoposti ad alcuna chemioterapia.

Ad oggi, sono in studio farmaci chiamati ‘immune checkpoint inhibitors’, che risultano essere efficaci in pazienti che presentino cancro alla vescica di stadio avanzato.

Decidere il best treatment

Decidere il miglior trattamento possibile per un paziente con cancro avanzato, per rallentarlo e tenere sotto controllo i sintomi, è una decisione complessa. A volte, bisogna purtroppo prendere atto che il trattamento potrebbe non essere efficace.

E’ necessario che il paziente abbia una chiara comprensione di quale sia il trattamento farmacologico più adeguato per lo stadio della malattia presente e come possa influire sul suo tenore di vita.

Il nostro consiglio è di parlarne con la propria famiglia, amici, o persone vicine. Anche confrontarsi con persone estranee può essere d’aiuto. Il medico potrà inoltre raccomandarLe ad un consulente psicologico o un’infermiera specializzata.

Ci sono molti gruppi di sostegno dei pazienti con il cancro. Chiedete al vostro urologo o oncologo se questi gruppi sono presenti nella propria zona.

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